Mollino raddoppia tutte le stime

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Carla Cerutti |

Se ci fossero mai stati dubbi sull’internazionalità del nostro design, e segnatamente di Carlo Mollino, l’asta organizzata da Phillips lo scorso 16 dicembre, dal titolo «The Collector: Icons of Design» (cfr. n. 348, dic. ’14, p. 52), li ha letteralmente polverizzati. Accanto a vere e proprie icone, come Loos, Aalto, Prouvé, Royère, Balkrishna Doshi con Le Corbusier, Gray e Noguchi, che hanno raggiunto quotazioni da capogiro, i 5 lotti disegnati dall’architetto torinese non sono stati da meno, a cominciare da una scrivania con ribalta a cilindro del 1949, pezzo unico realizzato da Apelli & Varesio su commissione, valutata 480-640mila euro ed esitata per 786.700. A seguire, la sedia in legno laccato nero del 1959, proveniente dall’abitazione stessa di Mollino ed esistente in soli due esemplari, è stata aggiudicata per 604.900 euro, più del doppio della stima massima ipotizzata. Un altro pezzo unico, un daybed
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