Miriam Elia: We go to the gallery
«Un libro sul sesso, la morte, l’arte contemporanea: i tre drammi della vita», così, ironicamente, Miriam Elia (Londra, 1982) definisce il suo We go to the gallery (Andiamo in galleria)
In realtà non ci troviamo davanti a un libro inteso come prodotto editoriale, ma piuttosto a un’opera d’arte visiva che ha preso la forma di un libro: come l’autrice stessa sottolinea, «il primo passo è stato illustrare le scene, le parole sono venute successivamente». L’autrice è infatti un’artista laureatasi al Royal College of Art di Londra. La sua ricerca spazia dalla grafica al disegno, dalla commedia radiofonica all’animazione.
Nel 2012 ha intrapreso una riflessione di impianto critico-istituzionale, in cui affronta causticamente le dinamiche del sistema dell’arte, rifacendosi nell’estetica ai Ladybird Books, un classico della letteratura per l’infanzia nel Regno Unito degli anni Sessanta, in cui ogni scena
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