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Miraggi tra i ghiacci

Le aurore boreali ispirano le opere recenti di Chiara Dynys

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Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

Un viaggio al Nord, nella Lapponia svedese, in cerca di esperienze visive (ed esistenziali) estreme, e in cerca di sé: è stata questa la fonte da cui è fluito il corpus di lavori inediti che Chiara Dynys (1959) presenta fino al 12 marzo alla M77 Gallery, riuniti nella mostra intitolata «Look Afar», che occupa l’intero spazio della galleria. «Volevo lavorare in una caverna di ghiaccio per studiarne i fenomeni luminosi, ma anche per mettere alla prova i miei limiti, spiega l’artista.

Poi, arrivata in Lapponia, ho assistito alle più spettacolari aurore boreali degli ultimi anni. E ne ho fatto l’oggetto del mio lavoro, per quaranta giorni senza luce e quaranta notti illuminate solo dalla danza di quelle luci». La luce, del resto, è da sempre al centro della ricerca di Chiara Dynys; anzi, più ancora lo è la «sintesi colore/luce/spazio», come scrive Michele Bonuomo in catalogo.

Al piano terreno della galleria scorrono dipinti su tela e stampe su titanio di cieli notturni in cui fluttuano bande luminose e cangianti. Su ognuno, due lenti convesse di cristallo (o sfere magiche?) mettono in mostra, deformandole, piccole immagini misteriose. Tutt’intorno, cornici fuse nel metacrilato, del colore dominante della composizione, pastose e morbide, traslucide ed enigmatiche, racchiudono quei cieli visionari nelle loro linee ondulanti, in una deliberata evocazione dei movimenti fluttuanti dell’aurora boreale. Accanto, vanno in scena opere realizzate con la tecnica della stampa lenticolare. Il tema è affine, ma più narrativo, e le cornici che le racchiudono hanno profili angolari, pungenti. E al piano superiore (da non perdere) un video coinvolgente e vertiginoso, dispiega sui visitatori i suoi ipnotici sortilegi.

Ada Masoero, 07 gennaio 2017 | © Riproduzione riservata

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Miraggi tra i ghiacci | Ada Masoero

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