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Memoria in rovina

Prosegue fino al 18 aprile «Arte in Memoria», biennale d’arte contemporanea curata da Adachiara Zevi nella sinagoga (la più antica d’Occidente, I secolo d.C.) del parco archeologico di Ostia antica e giunta alla sua IX edizione.

Nata sulla scia di un’analoga manifestazione alla sinagoga di Stommeln, vicino a Colonia, la rassegna di opere site specific in dialogo con le rovine a oggi ha portato anche a sei donazioni di artisti internazionali ancora visibili nel sito, da Sol LeWitt e Gal Weinstein nel 2002, a Pedro Cabrita Reis, Liliana Moro, Michael Rakowitz e ultimi, nel 2015, il duo artistico tedesco Stih&Schnock.

Quest’anno gli artisti invitati sono quattro: Sara Enrico, che unisce pratiche artigianali legate alla tessitura a fibre artificiali, il tedesco Horst Hoheisel, che con il consolidamento e restauro di parti della sinagoga registrerà le memorie che quelle pietre evocano in lui, l’israeliano Ariel Schlesinger con un omaggio agli Stolpersteine, le «pietre d’inciampo» (sui marciapiedi delle abitazioni delle case dei deportati) di Gunter Demnig recentemente arrivate a quota 260 solo a Roma e a oltre 60mila in Europa, e Luca Vitone con «Le 5 pietre di Davide», (2016) sul valore simbolico delle pietre.

Federico Castelli Gattinara, 10 febbraio 2017 | © Riproduzione riservata

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Memoria in rovina | Federico Castelli Gattinara

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