Meglio classici che classicisti
Il Mart-Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, ospita dal 2 luglio al 5 novembre una mostra che torna a mettere sotto i riflettori l’arte che rinnegò le arditezze linguistiche delle avanguardie di inizio ’900. «Un’eterna bellezza. Capolavori dell’arte italiana nel primo Novecento», curata da Beatrice Avanzi e Daniela Ferrari, documenta, mediante un centinaio di opere realizzate negli anni tra le due guerre, tutte le tendenze e gli assunti di un codice figurativo che rinnovò in termini moderni la memoria del classico e la stessa tradizione.
Da perno di congiunzione con le sperimentazioni delle avanguardie fungono i dipinti dei futuristi pentiti Carlo Carrà e Gino Severini, tra i più convinti assertori, a Grande Guerra ancora non terminata, della necessità di un «ritorno all’ordine» che chiarisse le idee dopo tanta distruzione. Centrale, in mostra e nella storia, è
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