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Martini scettico e noir

Martini scettico e noir

Francesca Romana Miorelli

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«Alberto Martini (Oderzo 1876-Milano 1954), pittore, incisore e illustratore veneto, dal 10 marzo al 30 aprile è protagonista alla Galleria del Laocoonte con una monografica che riunisce alcune sue tavole per i racconti di Edgar Allan Poe, studi per illustrazioni del «Corriere della Sera» e una serie di litografie. Opera clou è un autoritratto giovanile, in cui Martini si raffigura nelle vesti di un dandy, in una sorta di aristocratico e oscuro individualismo. Lo sguardo di Martini su un mondo che sente «decadente» appare come l’altra faccia della medaglia rispetto, per esempio, al Futurismo che accoglie con spirito positivista l’idea di progresso, di modernità.

La figura dell’automa, celebrata all’alba del Novecento, è rivisitata da Martini così come dallo stesso Poe, autore di un breve saggio sulla celebre macchina creata nel Settecento, «Il Turco», che doveva simulare un giocatore di scacchi: si trattava però di un imbroglio, perché in realtà era manovrata da un nano al suo interno. Infine la visione ossessiva di un volto femminile, quasi una fiamma, è espressa in una litografia raffigurante una bocca carnosa. q Francesca Romana Morelli
 

Francesca Romana Miorelli, 05 marzo 2017 | © Riproduzione riservata

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Martini scettico e noir | Francesca Romana Miorelli

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