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Montefiore Dell’Aso © Ignacio Maria Coccia

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Montefiore Dell’Aso © Ignacio Maria Coccia

Marche: borghi, colline e fortezze

Festival, itinerari e programmi per scoprire e godersi il territorio marchigiano

Marta Paraventi

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Pensare alle Marche fa subito correre la mente alla campagna e alla distesa di colline coltivate, costellate da borghi e castelli, la caratteristica principale della regione. Visitare l’entroterra marchigiano non è soltanto un’occasione per godersi una vacanza rilassante nella pace di verdi colline, ma un arricchimento interiore e culturale determinato dall’incontro con opere d’arte, vicende storiche e memorie letterarie.

Questa armoniosa fusione di storia, arte, natura si integra e si equilibra con la bellezza della costa. Le Marche vantano un’elevata diffusione di borghi storici sia sulla costa sia, soprattutto, nell’entroterra. Da anni è viva e intensa la collaborazione della Regione Marche con i due club di prodotto attivi in questo settore, le Bandiere Arancioni del Touring Club e i Borghi più belli d’Italia, per valorizzare al massimo queste eccellenze del territorio. 

Sulla base di queste premesse la Regione Marche ha dato vita a un progetto mirato dedicato ai borghi incentrato sul Festival MarChestorie, (2-19 settembre 2021) e sulla proposta di legge «Sostegno alle iniziative integrate di riqualificazione e valorizzazione dei borghi e dei centri storici delle Marche e promozione e sviluppo della rete dell’Albergo diffuso», che nel triennio di programmazione potrà contare su una dotazione finanziaria di 7 milioni e 800mila euro di risorse regionali, oltre ai fondi europei per gli interventi settoriali.

Il viaggio alla scoperta dei borghi inizia dall’alto Montefeltro, da Frontino, che conserva il convento francescano di Montefiorentino, il più grande delle Marche, fondato nel 1248, una meta obbligata per ammirare la Cappella dei Conti Oliva, opera rinascimentale di ispirazione brunelleschiana, eretta probabilmente su progetto di Simone Ferrucci e commissionata dal conte Carlo Oliva. Sull’altare si trova una pala con splendida cornice rinascimentale raffigurante la «Madonna col Bambino e santi», la migliore opera del pittore urbinate Giovanni Santi (firmata e datata 1489), padre del più noto Raffaello Sanzio.

Nel territorio che oggi corrisponde alla provincia di Pesaro e Urbino un buon itinerario per conoscere i borghi è quello dedicato a Francesco di Giorgio Martini, che ha progettato sia opere difensive sia edifici civili, come Palazzo Ducale di Urbino e Palazzo Ducale di Urbania. Tra gli edifici fortificati i più imponenti sono la Rocca di Sassocorvaro che ospita il Museo L’Arca dell’Arte, nato per ricordare il salvataggio di migliaia di opere d’arte durante il secondo conflitto mondiale ad opera di Pasquale Rotondi; la Rocca di Monte Cerignone, la Rocca di Fossombrone, la Rocca e Torrione a Cagli, la Rocca di Frontone.

I Della Rovere lasciarono la loro impronta nella Rocca di Mondavio. Nella vicina Pergola, nota per il gruppo di bronzo dorato di epoca romana, all’interno del complesso dell’Oratorio dell’Ascensione si conserva la Cappella del Palazzolo, affrescata con l’«Ascensione di Cristo tra i santi Secondo e Sebastiano», realizzata dal sanseverinate Lorenzo D’Alessandro (1483).

L’itinerario nelle zone interne della provincia di Ancona presenta borghi unici come di Serra San Quirico, con una cinta difensiva assolutamente unica caratterizzata dai camminamenti di ronda, ovvero «Le Coppertelle», e la chiesa barocca di Santa Lucia, con il ciclo pittorico del veneto Pasqualino Rossi; Corinaldo, soggetta ai Malatesta e poi allo Stato della Chiesa, con l’intatto circuito delle mura; risalendo la valle del Misa, il borgo di Arcevia con i suoi castelli medievali, nove per la precisione, sorti tra l’XI e il XIV secolo.

Nella Vallesina, oltre al bellissimo ed elegante centro medievale di Jesi, noto per la nascita di Federico II, troviamo i sedici Castelli del Verdicchio. L’eredità lasciata da Federico II nelle Marche non parla attraverso tracce evidenti, reperti o ruderi, ma racconta di miti, leggende e silenziosi documenti d’archivio. Un inestimabile lascito visibile a ogni angolo: sontuose fortificazioni, monasteri, palazzi e chiese dove sono nate coraggiose figure, alcune di supporto, altre ostili all’imperatore, riconoscibili attraverso un itinerario dedicato.

Vicino alla Riviera del Conero si erge imponente la Rocca di Offagna, che domina il borgo medievale ai suoi piedi, realizzata dagli anconetani per difendere i confini occidentali; a pochi chilometri il borgo forse più noto delle Marche, Recanati, da visitare sulle tracce di Giacomo Leopardi (Grand Tour leopardiano). Alcuni dei castelli più belli della regione si trovano a poca distanza tra loro in provincia di Macerata, dove nel territorio di Camerino i signori Da Varano circondarono la bella città con un imponente sistema di fortificazioni, tra cui la Rocca d’Aiello e la Rocca da Varano.

Sempre in zona di Macerata, c’è la Rocca di Urbisaglia, una fortificazione militare d’inizio Cinquecento, costruita inglobando resti di precedenti strutture medievali, a ridosso di quello che rimane della città di Urbisaglia citata da Dante nella Commedia. Altri incantevoli paesi sono Cingoli, che conserva uno dei capolavori di Lorenzo Lotto, la «Madonna del Rosario» (1539), San Ginesio e Sarnano, stazione climatica, di cura e di soggiorno nonché centro di sport invernali con tante peculiarità dal punto di vista storico, artistico e ambientale.

Il centro abitato è nell’antico borgo medievale ottimamente restaurato e ben conservato, dal carattere urbanistico del castrum, città murata che si snoda a spirale dalla piazza Alta dominata dalla Torre Santa Maria e scende fino alla base del paese dalle vie molto strette. Nel fermano, nel cuore dei Monti Sibillini, Amandola e Moresco, più vicino al mare, sono due splendidi borghi da visitare.

Nell’Ascolano spicca il borgo di Montefiore dell’Aso con la Chiesa di San Francesco, la cui edificazione fu possibile grazie alle elemosine raccolte dai frati francescani secondo quanto riportato dalla Bolla di papa Innocenzo IV del 17 giugno 1247. Nella chiesa si trovano la tomba del pittore e incisore montefiorano Adolfo De Carolis e il monumento funerario dei genitori del cardinale Gentile Partino risalente al 1310. Gli stessi futuri discendenti del cardinale Partino commissionarono a Carlo Crivelli intorno al 1470 uno splendido polittico, di cui rimangono tre pannelli conservati nel polo museale. A poca distanza il borgo di Offida e quello di Grottammare, che rientra nell’itinerario dei luoghi di Sisto V.

Montefiore Dell’Aso © Ignacio Maria Coccia

Offagna © Sergio Ramazzotti

Offida © Ignacio Maria Coccia

Marta Paraventi, 11 giugno 2021 | © Riproduzione riservata

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