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«Autoritratto del pittore con i due figli», di Jan Soens, stima 40-60mila euro, cortesia di Finarte

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«Autoritratto del pittore con i due figli», di Jan Soens, stima 40-60mila euro, cortesia di Finarte

Madonne botticelliane e nature morte in musica

Da Finarte l’asta di dipinti antichi del 30 maggio svela preziosi fondi oro, fra Giotto e il Rinascimento. Non mancano composizioni con strumenti musicali di eco caravaggesca

Elena Correggia

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Il catalogo dell’asta di dipinti antichi allestita da Finarte a Roma, il 30 maggio, brilla per varietà di generi, di scuole pittoriche e di epoche rappresentate. Si va dai fondi oro toscani alla ritrattistica fino alle nature morte del XVII-XVIII secolo, declinate secondo stili e sensibilità diverse.

A catturare subito l’attenzione è una «Madonna con Bambino» di alta epoca, una tempera su fondo oro del Maestro di Mezzana, attivo tra Firenze e Prato nel secondo quarto del Trecento (stima 20-30mila). La tavola rivela una chiara influenza giottesca nella solidità geometrica delle figure, oltre che nella ricca decorazione delle aureole, ingentilita nel naturalismo di alcuni dettagli come la mano della Vergine che stringe dolcemente il piedino del figlio e il cardellino che apre le ali per tentare di liberarsi dalla stretta del bambino.

Un’altra pregiata «Madonna con Bambino» è quella recentemente pubblicata con l’attribuzione al Maestro degli Edifici Gotici, repertoriata anche nella fototeca Berenson e ora proveniente da una collezione privata italiana (25-40mila). L’artista in questione, da alcuni riconducibile alla figura di Jacopo Foschi, fu uno dei più noti collaboratori di Sandro Botticelli, a cui l’allievo si ispira chiaramente nell’eleganza di alcuni dettagli, nell’armonia compositiva e nella dolcezza melanconica dei volti.

La ritrattistica vede invece spiccare un inedito autoritratto di Jan Soens, pittore fiammingo che soggiornò a lungo in Italia e che dipinse probabilmente quest’opera a Cremona. Egli si cimenta in maniera moderna e inusuale in questo genere ritraendo i suoi due figli fanciulli a mezzo busto che, affiancati, reggono in mano un piccolo ritratto del padre (40-60mila).

Alla fase matura della produzione di Fra’ Galgario, intorno agli anni Trenta del Settecento, appartiene un «Ritratto di giovane a mezzo busto, con marsina azzurra», reso con un colore pastoso e materico, probabilmente steso con le dita  secondo la tecnica adottata dall’artista bergamasco in questo periodo (25-35mila). Una modalità che accentua in dinamismo vibrante del dipinto perfettamente inserito nella serie dei ritratti psicologici e introspettivi che hanno reso celebre Fra’ Galgario.

Interessante anche la sezione delle nature morte, che annovera come lotto più prestigioso un doppio dipinto à trompe l’oeil con strumenti musicali di Sebastiano Lazzari, del 1752, presente nella fototeca di Federico Zeri (75-100mila). Lazzari fu uno degli esponenti di spicco in Veneto della pittura à trompe l’oeil. Le sue opere si caratterizzano per uno schema compositivo che abbina agli oggetti tradizionali delle nature morte sul piano orizzontale un piano verticale composto di assi di legno dove appaiono sospesi altri elementi, con un effetto straniante e quasi metafisico.

Lo specialista e inventore della natura morta composta da strumenti musicali fu però nel Seicento Evaristo Baschenis. L’asta propone un esempio di questa produzione, che lo studioso Marco Rosci attribuisce appunto a Baschenis e al suo atelier (20-40mila). L’insieme di strumenti è disposto con precisa geometria e attraversato da effetti di contrasto chiaroscurale che, uniti alla presenza di un drappo rosso, accentuano la teatralità della scena.

«Autoritratto del pittore con i due figli», di Jan Soens, stima 40-60mila euro, cortesia di Finarte

Elena Correggia, 29 maggio 2023 | © Riproduzione riservata

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