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Olga Scotto di Vettimo
Leggi i suoi articoliUna nuova galleria d’arte contemporanea, la londinese Thomas Dane Gallery, apre a Napoli in via Crispi 69 il 24 gennaio. Lo spazio, ristrutturato e affidato alla direzione di Federica Sheehan, che formatasi tra New York e Milano vive stabilmente a Napoli da sette anni, occupa il primo piano di Casa Ruffo, residenza ottocentesca voluta da Beniamino Ruffo principe di Calabria.
La collettiva inaugurale (aperta sino al 24 marzo), con lavori di Bruce Conner, Steve McQueen, Catherine Opie, Caragh Thuring e Kelley Walker ispirati alle molteplici contraddizioni che definiscono storicamente la cultura partenopea (il tragico, la tradizione, l’innovazione), evidenziano le ragioni della scelta di Thomas Dane, che dichiara: «Volevamo essere presenti in una città ricca di storia e di opportunità per i nostri artisti. È una città unica, con la sua grande cultura e le sue peculiarità. Inoltre, lo scenario artistico è molto vivace e include uno dei più interessanti spazi pubblici europei, il museo Madre».
Qual è la programmazione prevista a Napoli e in che rapporto saranno le due sedi londinese e napoletana?
Proporremo gli artisti che rappresentiamo. In aprile avremo una mostra di Glenn Ligon con una nuova serie di opere. Ritengo che il fatto che stia realizzando un nuovo lavoro dimostra il suo interesse per questo progetto a Napoli ed è molto appassionante. Organizzeremo anche mostre collettive, coinvolgendo curatori indipendenti come è nostra prassi a Londra.
Che caratteristiche ha lo spazio espositivo napoletano?
Ha cinque sale espositive, una bellissima veranda con vista su tutto il golfo e con Capri sullo sfondo e uno spazio in cui inviteremo gli artisti e altre persone per soggiornarvi. Inoltre la galleria è dotata di un ufficio per il team che lavorerà a Napoli.
Dal balcone verandato della Thomas Dane Gallery si gode una splendida vista sul golfo di Napoli
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