Lo sguardo ingannato di Wolfram Ullrich

Il percorso concepito per la galleria milanese ripercorre la carriera dell’artista tedesco che ama giocare con la percezione

«MODES IV» (1992) di Wolfram Ullrich
Francesca Interlenghi |  | Milano

Dep Art Gallery propone, dal 27 marzo al primo giugno, la mostra «Wolfram Ullrich. Opere 1987 – 2023», a cura di Gianluca Ranzi. La seconda personale che la galleria dedica all’artista tedesco, nato a Würzburg nel 1961, raccoglie 30 lavori che ripercorrono le tappe principali della sua produzione. Influenzata dalle correnti del Minimalismo e dell’Arte Concreta, la sua arte  si caratterizza per dipinti in rilievo che dissolvono i confini tra pittura e scultura esplorando principi di chiarezza, geometrismo e anti-simbolismo.

Interessato alla relazione tra le sue opere e l'ambiente circostante, Ullrich ne sonda l’apertura verso lo spazio della parete, gioca con la prospettiva e invita lo spettatore ad aprire l'occhio a nuove avventure conoscitive stimolando una riflessione sull’apparire delle cose: una messa in questione continua dei canoni tradizionali che governano lo sguardo.

Oltre all’opera monumentale «ORBIT OMEGA» (2023), che accoglie i visitatori all’ingresso della galleria milanese, la mostra propone i «Tagli» su lastre in ferro di fine anni Ottanta, le «Pieghe» in alluminio degli anni Novanta e le complesse modulazioni geometrico-prospettiche in acciaio degli anni Duemila. Ad arricchire il progetto espositivo anche alcuni lavori della serie «Windows», che l’artista ha realizzato ed esposto ad agosto 2022 nella sede estiva della galleria, la Dep Art OUT di Ceglie Messapica, in un antico trullo, e, successivamente, alla Exchiesetta a Polignano a Mare (BA) in un progetto a cura di Carmelo Cipriani.

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