«Le Mura di Khiva, Uzbekistan», 2009 © Elio Ciol

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«Le Mura di Khiva, Uzbekistan», 2009 © Elio Ciol

Lo sguardo di Ciol

La cittadina dov’è nato festeggia i 92 anni del fotografo con i suoi scatti su culture e luoghi lontani

Il suo obiettivo ha indagato senza sosta le persone e le terre vicino a casa, nell’amata Casarsa della Delizia, la cittadina dov’è nato, come l’amico Pasolini. E nel suo viaggiare, lo sguardo di Elio Ciol si è posato su culture e luoghi lontani in un modo mai banalmente turistico. «Respiri di viaggio» è la mostra con cui la sua città festeggia i 92 anni del fotografo, scegliendo 120 scatti «rubati» mentre attraversava Paesi dell’Europa o dell’Asia, dal Vicino Oriente fino alla Cina e alla Mongolia.

Non facile, confessa il curatore Fulvio Dell’Agnese, la selezione di immagini esposte, per la maggior parte inedite, dove l’amato bianco e nero lascia il posto al colore solo nelle più recenti, scattate in digitale. «Sono strutturate per sezioni legate alle varie località, spiega Dell’Agnese, introdotte, ciascuna, come nel catalogo, da un piccolo testo».

Prevista per i suoi novant’anni, ostacolata dalla pandemia, ora la mostra sarà visitabile con ingresso libero almeno fino a fine luglio, nella sala consiliare del Municipio di Casarsa, già destinatario di un cospicuo fondo donato da Ciol con immagini appartenenti anche alle collezioni di alcuni dei più importanti musei del mondo. «I suoi “Respiri di viaggio”, conclude il curatore, sono foto scattate in velocità, ma che sembrano costruite e calibrate ad arte, dove Ciol respira all’unisono con i luoghi in cui si trova».

«Le Mura di Khiva, Uzbekistan», 2009 © Elio Ciol

Camilla Bertoni, 03 giugno 2021 | © Riproduzione riservata

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Lo sguardo di Ciol | Camilla Bertoni

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