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Francesca Romana Morelli
Leggi i suoi articoliAlbumArte propone fino al 27 aprile una personale del duo femminile Grossi Maglioni (Francesca Grossi e Vera Maglioni, Roma 1982) con una rielaborazione di tre progetti frutto di una ricerca decennale.
La Fondazione Catel di Roma ha supportato parte della produzione delle opere. «Fin dal suo esordio, il duo Grossi Maglioni ha prediletto la performance, una forma d’espressione in grado di esplorare in maniera diretta problemi sociali e politici, ma nel suo caso mediante una visione più femminile e femminista, tra scienza e antropologia, fino a sconfinare quasi nella magia, spiegano i curatori Lýdia Pribišová e Gianluca Brogna. La forza del suo lavoro è nella capacità di ripartire dall’archetipo e dai valori negativi ricoperti durante lo sviluppo della società umana, per poi rimetterli in gioco con ironia».
L’installazione centrale, «Occupazioni», indaga l’organizzazione dello spazio del vivere, ricreando una sorta di «villaggio/campo/agorà» intorno a una tenda simile a quella destinata all’accudimento dei figli in un accampamento nomade. «Lo sguardo che offende» utilizza invece maschere, fotografie e altri strumenti per raggiungere il pubblico nel suo mondo interiore e potere così operare un cambiamento, seppure momentaneo. La mostra si chiuderà con un’azione di Per Hüttner, fondatore di Vision Forum, piattaforma svedese di ricerca internazionale per le arti performative, la scienza e le tecnologie, di cui Grossi Maglioni fa parte.
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