Le visioni trascendenti di Sergio Padovani

Alla Fondazione Stelline una personale dedicata all'artista modenese

Sergio Padovani, «L’invasione, danza macabra», 2019. Cortesia dell’artista
Monica Trigona |

È dedicata a Sergio Padovani (1972) la personale «I folli abitano il sacro» curata da Pierluigi Panza per la Fondazione Stelline dal 15 settembre al 24 ottobre. Musicista e autodidatta, da un decennio nel campo artistico, ha vinto il Premio Arte, il Premio Arte Laguna, il Premio Wannabee e il Premio Yicca. Memore di una tradizione che a partire da Hieronymus Bosch fa riferimento a disparate dottrine religiose e intellettuali, con i suoi soggetti trascendenti e irrazionali l’artista modenese crea un percorso visionario e originale. Bitume e resine si mischiano alla materia classica per definire una dimensione sacra.

La dialettica tra umano e divino, maledetto e sacro, yin e yang, prende forma nella pittura ruvida dalle tonalità fredde, talora cupe, nella carnalità di corpi deformi, incompiuti, fasciati, offesi dalla loro misteriosa esistenza. S’intuisce un intento narrativo. Personaggi surreali intenti ad adempire riti, dove la nota patetica è data da un insieme di circostanze-danze bizzarre, spingono a riflettere sul destino umano in un’epoca priva di certezze.

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