Una delle opere di Bertozzi & Casoni della serie «Uova» in mostra alla Carlocinque Gallery

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Una delle opere di Bertozzi & Casoni della serie «Uova» in mostra alla Carlocinque Gallery

Le trasfigurazioni di Bertozzi & Casoni

La mostra milanese alla Carlocinque Gallery raduna opere recenti di uno dei connubi artistici italiani più riusciti degli ultimi anni e di cui in questi giorni si piange la scomparsa di un componente

Una ventina di opere del duo imolese Bertozzi & Casoni (Giampaolo Bertozzi e Stefano Dal Monte Casoni, recentemente scomparso), compone la mostra «Mirabili Tracce» che inaugura il 18 maggio alla Carlocinque Gallery (sino al 25 luglio). Maestri della «nuova ceramica», eletta sin dal principio del sodalizio artistico materia espressiva preferenziale, la loro pratica creativa è cambiata radicalmente negli anni, dalla maiolica dipinta alle sperimentazioni con materiali e tecnologie di derivazione industriale.

L’opera che apre il percorso dello spazio milanese, «Ritratto», è spiazzante, ma non c’è da stupirsi, Bertozzi & Casoni sono noti per la componente surrealista e l’originalità che caratterizza i loro soggetti. La plastica, di grandezza naturale, è ispirata a «Mademoiselle Caroline Rivière» di Jean-Auguste-Dominique Ingres, celebre ritratto di inizio Ottocento della giovane figlia del Consigliere di Stato Philibert Rivière.
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Il quadro, che ai suoi tempi fu aspramente criticato per la sua «piattezza» e per le sproporzioni anatomiche della giovinetta, è celebre per la delicata rappresentazione che il pittore seppe restituire. Al posto dell’acerba figura femminile, di cui si riconoscono le candide vesti, il boa di pelliccia e i lunghi guanti, una donna-gorilla mostra con fierezza e con sguardo benevolo la sua «diversità» stimolando una riflessione proprio sul significato di questo termine a favore di una visione libera da pregiudizi.

Diversi sono i temi rappresentati nella più recente produzione degli artisti, dalle ossa alle uova, dalle torte agli animali, sempre accostati in assemblage dagli elementi vari ed inaspettati con grande ironia e un pizzico di amara lucidità. Materiali di scarto, resti, avanzi, rifiuti su cui si insinuano le infinite sembianze della natura, siano essi animaletti o vegetali, sono resi con una dovizia tecnica, complice la patinata ceramica, ineccepibile.

Vanitas e caducità dell’esistenza sono da sempre leitmotiv di un’esuberanza creativa su cui domina la bellezza dell’artificio quanto della perfezione: ecco che un vassoio stracolmo di gusci d’uova con tanto di teschio e lumache che vi si arrampicano non potrebbe essere quanto di più esemplificativo. L’ineluttabile destino umano prende forma in cumuli di ossa tirati a lucido su cui beffardamente abbondano coccinelle e persino melograni, simboli di gioia e fertilità.

Gli ammassi di residui umani trovano nuova vita grazie all’espressione artistica che al monito «memento mori» preferisce un messaggio di eterna speranza. Tra le mostre più recenti di Bertozzi & Casoni si ricordano la personale al Palazzo Vescovile di Imola nel 2021 e quella al Mart Galleria Civica di Trento nel 2022.

«Ritratto» di Bertozzi & Casoni

Monica Trigona, 17 maggio 2023 | © Riproduzione riservata

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