Le trame di Gail Rotschild a Berlino

In visita al Bode Museum, l’artista newyorkese si innamora dei tessuti policromi a maglia, a motivi geometrici, antropomorfi e misti, provenienti dall’Egitto tardo-antico nella ricca collezione di casa

«Head and Shoulders» (2019) di Gail Rotschild © Gail Rothschild
Francesca Petretto |  | Berlino

Si autodefinisce «l’artista di Brooklyn che collabora coi musei di tutto il mondo per dare nuova vita a tessuti antichi» la newyorkese Gail Rothschild (1959) che è ospite del Bode Museum dall’1 luglio al 31 ottobre con la sua personale: «Think Big! Gail Rothschild ritrae reperti tessili tardo-antichi provenienti dall’Egitto».

Artista itinerante fin dai primi anni ’80, Rothschild inizia subito dopo la laurea a Yale a girare il Paese alla ricerca di istituti di cultura, scuole e musei che si dedichino allo studio della meno nota storia delle donne e delle popolazioni indigene americane creando per loro alcune installazioni site specific o opere di grande formato.

Qui, a contatto con manufatti artistici e artigianali presumibilmente di produzione quasi esclusivamente femminile, inizia a interessarsi ai reperti archeologici costituiti da frammenti di tele e tessuti della tarda antichità, provando a riprodurli in nuove tele secondo il gusto del XXI secolo.

Nel 2019, in visita al Bode Museum, si innamora dei tessuti policromi a maglia, a motivi geometrici, antropomorfi e misti, provenienti dall’Egitto tardo-antico della ricca collezione di casa (il Bode Museum possiede attualmente oltre 2.000 manufatti di questo tipo) e decide di dare avvio a una nuova serie di opere di grandi dimensioni ad essi interamente dedicata.

Nella mostra vengono affiancati ai piccoli, talvolta minuscoli originali i grandi lavori di Rothschild che brillano per loro presenza, dinamismo e carisma, testimonianze contemporanee di una sempre affascinante cultura artistica del passato.

© Riproduzione riservata
Calendario Mostre
Altri articoli di Francesca Petretto