Le speranze del Fotofestiwal

All’Art_Inkubator e all’Off Piotrkowska la rassegna di Łódz ospita progetti fotografici ispirati alla resistenza, al supporto e alla cooperazione tra Paesi dell’Est e Ovest Europa, Sudamerica e Medioriente

Uno scatto di Agnieszka Sejud, parte dell’Open Program di Fotofestiwal 2023. Cortesia dell’artista
Gilda Bruno |  | Łódz

Dal 15 al 25 giugno all’Art_Inkubator e all’Off Piotrkowska torna il Fotofestiwal Łódz, una finestra sul meglio della fotografia contemporanea all’insegna del dialogo interculturale. Giunto alla 22ma edizione e intitolato «Hope», quest’anno il festival rivolge l’obiettivo su progetti fotografici ispirati alla resistenza, al supporto e alla cooperazione tra Paesi dell’Est e Ovest Europa, Sudamerica e Medioriente.

Partendo dalle parole della scrittrice americana Rebecca Solnit, «la speranza necessita azione e l’azione è impossibile senza speranza», l’evento propone mostre che cercano di instillare nel pubblico la capacità di fare fronte all’incertezza e alle crisi dell’era contemporanea. Tra gli artisti partecipanti Nadège Mazars, Ursula Biemann, Ugo Woatzi, Rami Hara, Pauline Hisbacq, Zbigniew Libera e Grzegorz Przyborek.

A completare il ricco calendario, tra esposizioni indipendenti, proiezioni, talk, concerti e altro ancora ci sono le collettive «Oro Verde» e «In Our Hands», le retrospettive su Bogdan Konopka e Chris Niedenthal, e una reinstallazione di «On the Verge», mostra dell’iniziativa Futures Photography originariamente presentata a Camera, Torino.

Non potendo svolgersi nei rispettivi Paesi per via di tensioni politiche, anche quest’anno il Month of Photography in Minsk e l’Odesa Photo Days presenteranno il proprio programma a Łódz in un rinnovato scambio artistico tra Polonia, Bielorussia e Ucraina.

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