Le sculture venete del Rinascimento

Alla Galleria Giorgio Franchetti in mostra opere dal primo Rinascimento alla tarda Maniera

«Doppio ritratto» di Tullio Lombardo (Venezia 1455 - 1532), Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro, Venezia - Direzione regionale Musei Veneto, su concessione del Ministero della Cultura
Veronica Rodenigo |  | Venezia

Donatello, Antonio Rizzo, Pietro, Tullio e Antonio Lombardo, Jacopo Sansovino e Alessandro Vittoria sono tra i protagonisti della mostra sulla scultura in ambito veneto dal primo Rinascimento alla tarda Maniera, nella Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro, dal 22 aprile al 30 ottobre. Opere della collezione e prestiti internazionali con il contributo della Fondazione Venetian Heritage.

«La scultura è una parte importante delle nostre raccolte, spiega Claudia Cremonini, direttrice del museo e co-curatrice della mostra con Toto Bergamo Rossi, direttore della Fondazione. Il museo è un luogo in cui la presenza del marmo gioca un ruolo di primo piano». Basta pensare al mosaico pavimentale in opus sectile nell’atrio della corte del palazzo o alla cappella del Mantegna interamente rivestita di marmi voluti dal barone Franchetti.

«Siamo fieri di esporre alcune delle opere più importanti della collezione del museo, come il “Doppio Ritratto” di Tullio Lombardo o i rilievi di Mosca e Pietro Lombardo». Aggiunge Bergamo Rossi: «Sarà la prima esposizione dedicata alla scultura del Rinascimento a Venezia, troppo spesso sottovalutata. Troveremo lo splendido rilievo di Antonio Lombardo raffigurante “La morte di Lucrezia”, scoperto in una collezione privata inglese nel 2020». Tra i prestiti più significativi un rilievo mai esposto in Italia, la Madonna col Bambino, di Niccolò di Giovanni Fiorentino, allievo di Donatello.

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