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Le raffinatezze di Boscoreale

Carlo Avvisati

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Boscoreale (Napoli). Nelle sale dell’Antiquarium Nazionale di Boscoreale è in mostra da oggi sino al 15 ottobre una scelta dei reperti trovati nella Casa del Frutteto di Pompei. L’esposizione, che si collega a quella su «Mito e Natura» di Napoli e Pompei, propone cinquanta reperti, molti dei quali mai usciti dai depositi prima d’ora. Pezzi che danno conto sia dell’agiatezza di chi abitava la domus sia della maestria dell’artigiano nel I secolo d.C. È il caso dello scaldabevande in bronzo, una sorta di antenato del samovar, o del piccolo busto in bronzo di un personaggio dionisiaco, finemente lavorato ericoperto da un mantello panneggiato. Il bronzo dovette essere l’applique di un mobile, forse di un cassetto o di un letto tricliniare, prima che gas e ceneri bollenti ne carbonizzassero il sostegno. Così come, nella stessa teca, appare di squisita fattura il piede bronzeo arricchito da un sandalo a rilievo, probabile ornamento  di un tavolino o di una sedia. Un’altra vetrina propone lucerne in terracotta e in bronzo lavorato, oltre a reperti in osso, intagliati, appartenuti a un cofanetto. Particolarmente interessante è poi la lanterna, anch’essa in bronzo, munita di catena, nella quale veniva messo il recipiente con olio e stoppino. Sono inoltre proposti tre affreschi, in II stile, maschere-antefisse in terracotta e balsamari.

Carlo Avvisati, 15 marzo 2016 | © Riproduzione riservata

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