Le passeggiate intergalattiche di Franceschini e Vigo

Da Vistamare una rassegna articolata in sei stanze in cui il gioco dei richiami tra le due artiste risulta una costante

«Light Tree» (1983-84), di Nanda Vigo. Cortesia dell’Archivio Nanda Vigo, Milano
Stefano Miliani |  | Pescara

Due artiste capaci sia di accostare elementi apparentemente incongrui, forse memori di certe pratiche del Surrealismo, sia di giocare con luce e ritmi rigorosi, dialogano, fino al 15 settembre, nella mostra «Passeggiate intergalattiche» alla galleria Vistamare. Protagoniste del percorso sono Anna Franceschini (Pavia, 1979), che ha ideato e organizzato la rassegna in sei stanze come fossero spazi abitati, e la poliedrica artista, architetto e designer Nanda Vigo (Milano, 1936-2020), il cui Archivio ha collaborato all’appuntamento pescarese.

Il «Light Tree» (1983-84) di Nanda Vigo rischiara il salone principale laddove l’artista di Pavia espone una scultura cinetica, «La meccanica degli elementi» (2022), che ruota su sé stessa. In un’altra stanza viene proiettato il video del 2019 della Franceschini «Do you know why they respect me? Because they think I’m dead» mentre i visitatori vengono invitati a sostare dietro la smerigliatura del vetro di due «Cronotopi» di Nanda Vigo così da «percepire le immagini in movimento attraverso la distorsione creata dalle sculture-lenti».

Tra le altre opere, un breve film di Anna Franceschini rimanda alle statue in miniatura di un set di stoviglie scultoree realizzate nel 1992 da Nanda Vigo con l’amico Annibale Oste. Appare chiaro che in queste «passeggiate intergalattiche» il gioco dei richiami risulti una costante.

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