Le Madame Reali tornano a Palazzo Madama

Consorti francesi dei duchi, governarono le arti e la politica del Piemonte

Ritratto equestre di Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours attribuito a Giovanni Luigi Buffi, terzo quarto del XVII secolo, Torino, Palazzo Madama (particolare)
Roberto Antonetto |  | Torino

Il potere come comandamento supremo, la vocazione al maneggio diplomatico e alla guerra per ampliarlo, la creazione di un teatro artistico per rappresentarlo, la devozione religiosa per legittimarlo, l’orgoglio dinastico per nobilitarlo: sono le impronte genetiche del sovrano assoluto di ogni tempo, in particolare dell’Europa del Seicento e del Settecento.

Quando questi tratti fondamentali sono declinati al femminile, e di sovrane si tratta anziché di maschi coronati, la storia e le storie si arricchiscono di suggestioni e colori affascinanti, e la tentazione del romanzo è dietro l’angolo. Una tentazione respinta in nome del rigore storico artistico da una mostra che si apre il 21 dicembre.

Protagoniste le Madame Reali. Due le principesse che ebbero dalla voce popolare questo titolo, «regnando» in qualità di reggenti nel Piemonte sabaudo. Entrambe francesi, entrambe trapiantate per effetto delle
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