Le installazioni ad hoc di Gillick al Pergamonmuseum

La mostra dell’artista inglese è frutto di un esperimento cocuratoriale tra il Vorderasiatisches Museum e l’Hamburger Bahnhof

La Via delle Processioni di Babilonia al Pergamonmuseum con l’installazione di Gillick. © Staatliche Museen zu Berlin, Museo del Vicino Oriente antico. Foto Olaf M. Teßmer. Cortesia dell’artista ed Esther Schipper, Berlino/Parigi/Seul
Francesca Petretto |  | Berlino

Gli Staatliche Museen zu Berlin definiscono «un evento storico» la collaborazione dei due musei del Vicino Oriente antico (Vorderasiatisches Museum) e Hamburger Bahnhof-Galleria nazionale di Arte del Presente che fanno loro capo, e tutto questo al Pergamonmuseum noto per le sue collezioni di archeologia e arte antica: si tratta di un esperimento cocuratoriale.

La mostra che ne consegue, «Liam Gillick. Tempo filtrato» dal 6 aprile al 15 ottobre mette in dialogo 6mila anni di storia dell’arte e della cultura del mondo antico con un artificio luminoso. Il suo autore, l’inglese Liam Gillick (1964), ha creato per l’occasione installazioni di luce, colore e suono che accompagnano i visitatori attraverso l’iconica Via delle Processioni di Babilonia e la Porta di Ishtar fino alle sculture monumentali del Palazzo di Tell Halaf, donando loro nuova vita.

In un momento storico in cui musei e gallerie si occupano sempre più spesso di ingiustizie storiche nel discorso sociale e politico e nel percorso delle proprie acquisizioni, questa mostra congiunta solleva anche questioni legate alla complessa storia di entrambe le istituzioni che l’hanno curata.

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