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Alla Schirn Kunsthalle, contemporaneamente alla mostra di Niki de Saint Phalle, una grande installazione dell’artista-performer britannica e l’esordio tedesco della vincitrice del Turner Prize 2012
- Francesca Petretto
- 14 marzo 2023
- 00’minuti di lettura


«Bocca d’inferno 3» (2022), di Monster Chetwynd. © Monster Chetwynd, cortesia Goldsmiths CCA, Londra. Foto © Rob Harris
Le creature di Chetwynd e le narrazioni di Price
Alla Schirn Kunsthalle, contemporaneamente alla mostra di Niki de Saint Phalle, una grande installazione dell’artista-performer britannica e l’esordio tedesco della vincitrice del Turner Prize 2012
- Francesca Petretto
- 14 marzo 2023
- 00’minuti di lettura
Francesca Petretto
Leggi i suoi articoliNel mese di marzo la Schirn Kunsthalle inaugura, rispettivamente i giorni 3 e 23 del mese, due mostre più piccole accanto alla grande retrospettiva su Niki de Saint Phalle, che si chiuderanno in contemporanea il 25 maggio prossimo. La prima, «Monster Chetwynd. A cat is not a dog», propone al centro della rotonda dello Schirn una grande installazione dell’artista-performer britannica nata Alaia Chetwynd (1973) ma meglio conosciuta al grande pubblico come Spartacus o Marvin Gaye Chetwynd; la seconda dell’artista inglese Elizabeth Price (1966) vincitrice nel 2012 del prestigioso Turner Prize, s’intitola invece «Elizabeth Price. Sound of the break» e costituisce il suo debutto in Germania.
Se l’esuberante arte umoristica di Chetwynd combina scultura, pittura, installazione e video per improvvisare performance che coinvolgano il pubblico in assurde situazioni da teatro popolare dove abbondano citazioni di iconiche opere d’arte del passato, quella più seriosa di Price parte da documenti e oggetti d’arte che raccontano eventi storici per costruirvi sopra nuove narrazioni digitali, soprattutto sul cambiamento del mondo del lavoro dal manuale all'informatico e sulla conseguente crisi dei paesi in via di sviluppo.
Schirn presenta due grandi installazioni di Price concepite durante il recente lockdown per il Coronavirus insieme a 4 video che forniscono approfondimenti sul suo metodo di lavoro. Dall’altra parte, nell’universo parallelo di Monster Chetwynd, tutto ruota attorno a una grande, mostruosa scultura che si prende gioco dell’architettura del museo invitando perciò il pubblico a passare attraverso le sue enormi bocche come se fossero quelle dell’Inferno nei giardini rinascimentali e barocchi all’italiana, come al Sacro Bosco di Bomarzo o come nel Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle, in Toscana (omaggio alla grande artista francese scomparsa nel 2002 le cui opere sono visibili nella contemporanea mostra che Schirn Kunsthalle le dedica fino a fine maggio).

«Bocca d’inferno 3» (2022), di Monster Chetwynd. © Monster Chetwynd, cortesia Goldsmiths CCA, Londra. Foto © Rob Harris