Le contraddizioni che sanno stupire

Giorgio Guglielmino |

Nel corso di un’intervista l’artista scozzese Karla Black ha affermato di dare un titolo alle sue opere solo dopo averne terminato l’esecuzione. È curioso quindi che questo pezzo si intitoli «Not over» e cioè «Non finito». Nel momento in cui l’artista riteneva terminata l’esecuzione dell’opera, la stessa artista la definiva «non terminata».

Se poi proviamo a toccare e muovere la scultura ci rendiamo conto anche di una seconda apparente contraddizione. La struttura, che sembra di cemento e quindi ben piantata per terra, è invece di un materiale estremamente leggero che si sposta letteralmente con due dita (è fatta di quella sorta di spugna verde rigida che i fiorai usano per infilare i gambi dei fiori nelle composizioni floreali).

Ci spaventiamo quasi nel renderci conto che un tocco meno leggero del previsto quasi potrebbe far rotolare a terra la struttura. Forse lo stesso nome Karla Black si presta a
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata
Altri articoli di Giorgio Guglielmino