Il 2022 è un anno di addii per le due più grandi collezioni Kollwitz in Germania: il museo di Berlino cambia sede, abbandonando la sua prima, sulla Fasanenstraße alla volta dello Schloss Charlottenburg, mentre il cugino più ricco Käthe Kollwitz Museum di Colonia perde la sua storica direttrice, Hannelore Fischer, ben 32 anni di fila alla guida dell’istituzione renana.
Una separazione e un impegno che andavano degnamente celebrati: a primavera uscirà nelle librerie la nuova monografia Käthe Kollwitz: una panoramica delle opere 1888-1942 con oltre 180 illustrazioni dei lavori che l’artista di Königsberg produsse in più di cinque decenni di incessante attività.
La mostra che il museo ospita dal 5 febbraio al primo maggio s’intitola «Kollwitz-Context: il lavoro dietro i capolavori» e ha una portata doppia: mentre le opere più celebri sono mostrate nelle patinate illustrazioni a colori del volume, tesori meno conosciuti e raramente o mai esposti al pubblico ne completano nelle sale espositive i 14 capitoli.
La Fischer ha scandagliato col suo team l’archivio di casa di schizzi e disegni preparatori, studi e stampe e lo offre nella sua interezza al pubblico di appassionati. Grazie a questi documenti si può tracciare la genesi delle opere principali, leggendo didascalie e appunti sul retro di disegni che raccontano storie precedentemente nascoste. Per usare le parole della direttrice uscente: «Lasciatevi sorprendere dalla versatilità dell’opera di Kollwitz!».
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