La tempesta paradisiaca di Murillo
Alla Scuola Grande della Misericordia una nuova serie di dipinti e un nuovo progetto dell’artista colombiano

Ispirata a Walter Benjamin e alla sua interpretazione dell’«Angelus Novus» di Paul Klee, dal 17 settembre la mostra «A Storm is Blowing from Paradise (parole di Benjamin)» di Oscar Murillo è alla Scuola Grande della Misericordia (fino al 27 novembre).
Al centro dell’esposizione, oltre a una nuova serie di dipinti, ci sarà il progetto «Frequencies» a cui l’artista sta lavorando dal 2013 in collaborazione con la sociologa Clara Dublanc, presentato alla Biennale di Venezia nel 2015.
Nato nel 1986 a La Paila, in Colombia, Murillo vive a Londra ed è stato tra i vincitori del Turner Prize nell’edizione 2019 segnata da una scelta solidale dei quattro finalisti presentatisi come collettivo.
Murillo, che da sempre lavora in modalità performativa e itinerante, in particolare sui temi della globalizzazione, ha coinvolto centinaia di scuole di tutto il mondo lasciando tele grezze per almeno un quadrimestre: gli studenti, in una fascia tra 10 e 16 anni, sono liberi di intervenire su di esse con disegni o scritti. Le tele sono divenute così una collezione di grafici e messaggi universali e di espressioni radicate in ciascuna realtà locale vissuta da un punto di vista giovanile.
Sospesa tra la storia e il futuro (la bufera che spinge l’«Angelus Novus» di Klee nelle parole di Benjamin lontano dalle macerie del passato) Murillo considera questa raccolta un prezioso archivio composto da decine di migliaia di tele: su di esse l’artista ha lavorato con diversi media dopo aver individuato temi comuni o elementi ricorrenti. In questa mostra viene messo a disposizione del pubblico con il supporto di strumenti digitali e di un public program (che prenderà inizio il 17 settembre) su temi incombenti della contemporaneità.