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Raffaella Giuliani
Leggi i suoi articoliIl recente volume di Daniela Mondini dedicato alla Chiesa di San Lorenzo fuori le Mura costituisce senza dubbio un’importante impresa bibliografica, fondamentale per fare il punto su questo monumento così emblematico della Roma cristiana, meta obbligata del pellegrinaggio ad loca sancta per tanti milioni di pellegrini dall’antichità ai giorni nostri. La ricerca mette alla prova una delle studiose più competenti per quanto concerne l’arte e, in particolare, l’architettura medievale: all’arte dei Cosmati romani la Mondini, docente presso l’Accademia di Architettura (Università della Svizzera Italiana), ha dedicato molta della sua attività di studio, che è sfociata nella redazione dei testi relativi a numerose chiese nell’ambito dell’opera. Il volume su San Lorenzo proviene proprio dal contributo omologo di questa opera monumentale sulle chiese medievali di Roma, tradotto, per i tipi di Viella (editore che si muove sempre in territori culturali estremamente selezionati) dal tedesco da Giorgia Pollio in maniera assai competente, essendo anche la Pollio studiosa di arte medievale.
Il volume coglie perfettamente il destino che ha contraddistinto le vicende di questo, come di molti altri luoghi di culto cristiani dell’Urbe: la sua ininterrotta continuità di vita, dal momento della depositio del protodiacono Lorenzo, martirizzato il 10 agosto del 258, fino ai giorni nostri, contraddistinti dalla pagina tristissima dei bombardamenti che colpirono la basilica il 19 luglio del 1943. Naturalmente, nell’arco di questa vicenda, la Mondini si concentra soprattutto sulla fase medievale, la più cospicua, partendo dai presupposti tardoantichi (la cripta del martire, presso cui sarebbe stato traslato da Costantinopoli anche il protomartire Stefano, e le catacombe, in verità complessivamente ancora poco note) e altomedievali (la basilica di papa Pelagio) e poi soffermandosi soprattutto sui lavori pienamente medievali alla cripta del santo per impulso di Cencio Camerario, sotto Celestino III (1191-1198), che si firma nell’iscrizione dedicatoria col titolo più modesto di cancellarius (cancelliere), e quindi sulla grande trasformazione del tempio laurenziano, opera dello stesso Cencio, divenuto nel frattempo papa con il nome di Onorio III (1216-1227). Tale trasformazione portò al totale cambio di orientamento liturgico e all’ampliamento della basilica, che veniva così a diventare una delle più splendide della città di Roma, tanto da ospitare l’incoronazione, da parte di Onorio, di Pierre de Courtenay a imperatore di Costantinopoli.
La basilica, esempio sublime dell’arte dei Maestri Cosmati romani, rimane l’emblema del potere papale nel periodo medievale, durante tutto il quale continuarono ad aggiungersi ulteriori importanti e originali interventi architettonici e decorativi. Oltre a una aggiornata bibliografia finale, completano il volume un ricchissimo apparato iconografico, che consente di seguire al meglio le vicende architettoniche del complesso, e un’appendice documentaria, che raccoglie alcune importanti testimonianze epigrafiche e antiquarie sull’edificio.
San Lorenzo fuori le mura.
Storia del complesso monumentale nel Medioevo
di Daniela Mondini
traduzione e cura di Giorgia Pollio
216 pp., ill.
Viella, Roma 2016
€ 45,00
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