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Francesco Tiradritti
Leggi i suoi articoliLa tomba di Djehutyhotep a El-Bersha in Egitto è famosa per la sua delicata decorazione a rilievo dipinto. Databile all’epoca del sovrano Amenemhat II (fine XX secolo a.C.), comprende una delle scene più famose, citate e riprodotte dell’antico Egitto: quattro file di uomini trascinano una slitta sulla quale si trova la colossale statua del sovrano seduto.
Di recente si è diffusa la notizia che la tomba fosse stata saccheggiata e che due porzioni della celebre immagine fossero state asportate. Le autorità egiziane, nella persona del direttore delle Antichità per l’Alto Egitto Aly El-Asfar, si erano affrettate a smentire. Secondo una dichiarazione dello stesso El-Asfar il monumento «era stato violato all’inizio del mese (di maggio) ma i ladri non erano riusciti a portare via nulla e, alla fine, erano stati arrestati dalla polizia».
A qualche settimana di distanza dagli eventi la situazione appare in netto contrasto con quanto dichiarato da Aly El-Asfar. Sul sito della Missione Archeologica dell’Università Cattolica di Lovanio, che da anni svolge attività di ricerca proprio a Bersha, sono state pubblicate tre fotografie che documentano come i fatti si siano svolti in tutt’altro modo.
Le immagini mostrano chiaramente che una consistente porzione di muro è stata asportata dalla parete a destra dell’entrata (il danneggiamento non interessa perciò quella con la famosa scena di trasporto). L’obiettivo dei ladri era la figura di un personaggio virile che presentava un cofanetto a Djehutyhotep. Il sito dell’Università di Lovanio afferma che, nonostante l’immagine risultasse già danneggiata, era una delle poche con la testa ancora intatta.
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