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Un particolare del ritratto di Nicolas Régnier

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Un particolare del ritratto di Nicolas Régnier

La ruota torna a girare tra premi di consolazione, bidoni e capolavori

Ce n'è per tutti nelle aste di giugno

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Simone Facchinetti

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Prima che si celebrino le principali aste londinesi di luglio, finalmente in presenza, nel mese di giugno si concentrano numerosi appuntamenti. Ce n’è per tutti i gusti: la ruota del luna park ha ricominciato a girare. C’è il premio di consolazione, il bidone pauroso ma anche il capolavoro relativo. Vediamo dove andarli a scovare.

Tanto per cominciare definiamo il premio di consolazione. È quell’opera che si vince perché nessuno la vuole. Detta così non sembra molto allettante, tuttavia bisogna considerare anche l’evenienza che qualcuno precorra i tempi e intercetti le bave del gusto che si affermeranno nel prossimo futuro. Una cosa per niente semplice. Il bidone pauroso è più facile da descrivere ma anche da riconoscere. Non è mai quello che sembra, è sempre peggio. In genere si intuisce che è «lui» perché la sua stima economica è stranamente bassa, rispetto alla categoria di appartenenza.

Infine il capolavoro relativo. Non esiste quello assoluto (tanto per cominciare) e di certo non lo troverete nelle aste europee del mese di giugno. Quello relativo si riconosce perché brilla su tutti gli altri, ha una leggera aurea che gli aleggia intorno. In genere costa molto. Nell’asta di Dorotheum dell’8 giugno c’è un’opera che corrisponde a queste caratteristiche, ovvero il lotto numero 54 di Nicolas Régnier, uno splendido ritratto stimato 120-180mila euro. Non vorrei essere troppo esplicito perciò ricorrerò alla tecnica dell’indovinello. L’autore che avrebbe dipinto quel determinato quadro (che personalmente ritengo una copia) non è per niente giovane. L’olio che si ricava da quella pianta non si mette più nei biscotti.

Un particolare del ritratto di Nicolas Régnier

Simone Facchinetti, 01 giugno 2021 | © Riproduzione riservata

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La ruota torna a girare tra premi di consolazione, bidoni e capolavori | Simone Facchinetti

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