La natura frattale di Thomas Bayrle

Jenny Dogliani |  | Caselle (TO)

Tradizionalmente identificato come non luogo per eccellenza, l’aeroporto diventa un punto nevralgico di produzione culturale cittadina grazie al progetto di Thomas Bayrle (1937) intitolato «Flying Home», curato da Sarah Cosulich Canarutto nell’area ritiro bagagli dell’Aeroporto di Torino (Caselle), dal 4 novembre al 28 maggio. Il lavoro dell’artista tedesco è incentrato sulla velocità, la tecnologia e l’interconnessione.

L’installazione accoglie i visitatori in arrivo a Torino, anche se il titolo (Volare a casa) è pensato in particolare per i torinesi. «Flugzeug», un aereo di 96 metri quadrati composto da un milione di piccoli aerei ritagliati a mano, realizzato nel 1984 e presentato all’ultima Documenta, viene qui, per la prima volta, accompagnato da immagini che rendono visibile il lavoro manuale e collettivo di backstage. Simile a un oggetto frattale, «Flying Home» allude al rapporto tra individuo e società, atomo e universo, prodotto e consumo.

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