Brescia. «Alla ricerca dell'equilibrio perduto» è la terza personale di Paolo Icaro (Torino, 1936), ospitata dalla galleria bresciana di Massimo Minini. Fino al 31 gennaio nei tre ambienti della galleria sono allestite installazioni che raccontano il tentativo di Icaro di misurare lo spazio attraverso un’azione fisica, ma anche mentale. Il suo gesto mira infatti a rendere palpabile la densità dell’aria nelle stanze attraverso strutture di metallo che seguono un ritmo e una sequenza precisa, sorreggendosi in perfetto equilibrio.
Quattro i tentativi inscenati da Icaro per raggiungere la stabilità. Un primo sviluppo di sculture verticali è formato da sottili linee rette, accompagnate da altre più sinuose e interrotte da annodature. Esse misurano l’altezza perfetta del soffitto e a terra si disperdono in matasse aggrovigliate. Segmenti di un cammino lineare che collega la terra al cielo, ma che spesso è interrotto da ostacoli, minacce di una perdita d’equilibrio.
Bilanciata in modo eccezionale è l’imponente scultura del secondo ambiente.