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La Germania in oggetto

Federico Florian

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Venezia. Dal primo maggio al 30 agosto, il Museo Correr dedica una grande mostra al movimento della Neue Sachlichkeit, sviluppatosi in Germania negli anni tra le due guerre. Organizzata in collaborazione con il Lacma di Los Angeles (che ospiterà la mostra in autunno) e con il supporto di 24 Ore Cultura, «Nuova Oggettività. Arte in Germania al tempo della Repubblica di Weimar 1919-1933» raccoglie circa 140 opere tra dipinti, fotografie, disegni e incisioni di oltre 40 artisti. Tra i nomi più celebri quelli di Otto Dix, George Grosz, Christian Schad, August Sander e Max Beckmann; tra i meno noti al grande pubblico Hans Finsler, Georg Schrimpf, Heinrich Maria Davringhausen, Carl Grossberg e Aenne Biermann. Si tratta di artisti eterogenei, accomunati dalla predilezione per un figurativismo esatto, oggettivo appunto, lontano dagli slanci emotivi dell’Espressionismo, e da un’attitudine critica nei confronti della società postbellica. «Gli artisti della Nuova Oggettività hanno abolito l’emotività, l’enfasi espressiva e lo slancio estatico, afferma la curatrice della mostra Stephanie Barron, per impegnarsi a registrare e smascherare la realtà immediata, osservandola con uno sguardo sobrio e impersonale. (...) Hanno creato il ritratto collettivo di una società alle prese con una difficile transizione». Divisa in cinque sezioni tematiche («La vita nella democrazia e le conseguenze della guerra», «La città e la natura del paesaggio», «Natura morta e beni di consumo», «L’uomo e la macchina», «Nuove identità: tipi umani e ritrattistica»), la mostra si propone di esplorare il legame tra arte e contesto politico-sociale, offrendo una panoramica su quella straordinaria fucina culturale e intellettuale che fu la Repubblica di Weimar. Dal 6 maggio, la Sala delle Quattro Porte del museo ospita una personale della concettuale americana Jenny Holzer (1950). Prodotta in collaborazione con The Written Art Foundation, la mostra presenta i «War Paintings» dell’artista, dipinti a olio realizzati dal 2005 a oggi. Le tele riproducono documenti governativi successivi all’invasione dell’Iraq e dell’Afghanistan da parte degli Stati Uniti; resi pubblici solo in seguito al Freedom of Information Act, tali atti ufficiali riportano fatti, politiche e strategie della guerra globale al terrorismo. La Holzer seleziona e ricrea questi documenti, talvolta li colora, senza mai modificarne il contenuto: una forma di trascrizione pittorica volta a immortalare la cruda realtà della guerra.

 

Federico Florian, 27 aprile 2015 | © Riproduzione riservata

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