Tina Lepri
Leggi i suoi articoliEgnazia (Fasano, Br). «Il Museo che dirigo non è affatto un finto Museo con reperti inaccessibili e confusamente conservati, come sostiene Dino Borri, noto urbanista, docente al Politecnico di Bari e presidente del Fai pugliese». Decisa la replica della direttrice del Museo Nazionale e del Parco Archeologico di Egnazia, Angela Ciancio, alle affermazioni di Borri che, nell’elenco delle 81 opere incompiute nel 2014 in Puglia (cantieri inutili, edifici, strade e luoghi d’arte), ha inserito anche il Museo di Egnazia. «Il Museo si presenta con una veste espositiva ordinata e moderna», afferma la direttrice. Nelle 13 sale, ci sono 4mila reperti in parte esposti in 44 vetrine tra ceramiche, bronzi, statue, mosaici, elementi architettonici, monete ecc. Un Museo rinnovato, ricco di elementi didattici, aperto al pubblico, inserito in un vasto parco archeologico tra i più belli d’Italia e visitato, nel 2015, da 38mila persone. Un dato che pone Egnazia al secondo posto dopo Taranto per numero di visitatori.
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