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La danza della guerra

Carlo Avvisati

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«Oplontis: il fascino e la bellezza. Esposizione di sculture e oggetti delle Ville Romane», è il titolo della mostra al primo piano di Palazzo Criscuolo (31 gennaio-31 marzo) che propone una settantina di reperti: marmi, bronzi, ceramica, vasi, vetri da toeletta e ori, provenienti dagli scavi archeologici della città (Villa di Poppea e Villa di Lucio Crassio Tertio o «Villa B») e mai visti tutti insieme prima d’ora.

Esposti anche i centauri trovati nel febbraio del 1970, allineati in una collocazione provvisoria, nel portico a tre bracci di nord-ovest nella Villa di Poppea. Quindi la statuetta di «Venere che si slaccia il sandalo», il gruppo del «Bambino con l’oca» e il «Satiro e l’ermafrodita».

Tra i pezzi più interessanti, oltre ai gioielli, il grande vaso neoattico decorato a bassorilievo con guerrieri nudi nell’atto di eseguire una danza di guerra e una «cassaforte» a combinazione costruita nell’officina greca di Heracleides.

Carlo Avvisati, 13 gennaio 2016 | © Riproduzione riservata

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La danza della guerra | Carlo Avvisati

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