La complessa impresa di progettare il Baldacchino di San Pietro

Maria Grazia D’Amelio ha pubblicato uno studio sul ciborio monumentale in Vaticano e, dopo tanta letteratura dedicata all’opera, sorprende che ancora si possano scoprire novità significative

Due pagine del documento «Oro messo nelli bronzi», datato 1633
Maria Grazia Bernardini |  | Roma

Maria Grazia D’Amelio ha pubblicato uno studio sul Baldacchino di San Pietro e, dopo tanta letteratura dedicata all’opera, sorprende che ancora si possano scoprire novità significative. L’autrice è riuscita a prospettarci una nuova rilettura del più importante monumento dell’era barocca, evidenziando aspetti meno noti attraverso un attento riesame dei numerosi documenti, il ritrovamento di atti conservati nell’Archivio della Fabbrica di San Pietro, un’approfondita analisi dei disegni e una descrizione puntuale e dettagliata del manufatto bronzeo.

D’Amelio ci fa immergere nel vivo del progetto e dei lavori fin dal momento della committenza. Pur volendo la Fabbrica di San Pietro indire un concorso, di fatto Urbano VIII decise di affidare direttamente a Bernini l’incarico di realizzare l’opera, suscitando il malcontento di tanti artisti e in particolare di Carlo Maderno, allora architetto della Fabbrica. Bernini si trovò ad affrontare un incarico problematico sotto ogni aspetto e il volume fa emergere la complessità della struttura e le enormi difficoltà tecniche dovute alle dimensioni colossali dei vari elementi.

Uno dei maggiori ostacoli che Bernini dovette superare fu il proporzionamento della struttura in rapporto alle dimensioni della gigantesca crociera e l’artista dovette ricorrere costantemente alla verifica di modelli sul posto. Ad esempio, come evidenzia l’autrice, la scelta delle colonne tortili oltre che simbolica, fu anche funzionale: a parità di diametro alla base esse sviluppano una massa scultorea maggiore rispetto a una colonna dello stesso ordine compositivo, ma con fusto cilindrico; in tal modo la loro dimensione sarebbe stata commisurata alle dimensioni della crociera.

Non solo, una volta terminate le colonne e innalzate sul posto, venne collocato su di esse il modello del coronamento in scala 1:1. A questo punto l’artista dovette aumentare l’altezza della struttura con alcuni accorgimenti e la forma degli archi del coronamento. Le altre grandi sfide poste a Bernini dalla realizzazione del Baldacchino furono i problemi tecnici: la fusione delle parti bronzee richiese operazioni faticose, pericolose e ardite, non sempre andate a buon fine; la stabilità della struttura comportò la modifica della forma del coronamento e il ricorso al rame piuttosto che al bronzo nella parte superiore; i problemi pratici, come il reperimento della grande quantità di bronzo, l’organizzazione del cantiere per la lavorazione di numerosissimi elementi (come puttini, foglie, api, angeli, chiavi papali, tiara, libri e così via) e di tanti materiali diversi che richiesero maestranze specifiche, scultori, scalpellini, ingegneri, muratori, mastri fonditori, artigiani, falegnami, niellatori, modellatori di cere, doratori.

Grazie alla descrizione così attenta, scopriamo anche i numerosi e meravigliosi dettagli che rendono il Baldacchino un’opera unica, uno straordinario capolavoro. Tra questi la doratura, che riveste un ruolo strategico, perché determina un contrasto tra il tono scuro del bronzo e la lucentezza delle zone dorate, «accuratamente calibrato in funzione delle varianti luministiche della crociera» e finalizzato ad «attivare la visione dinamica impressa al telaio dalla torsione delle colonne in stringente relazione con gli effetti mutevoli della luce naturale».

Nell’Archivio della Fabbrica di San Pietro è conservato un documento intitolato «Oro messo nelli bronzi», datato 1633: è un libro dei conti, costituito da 36 pagine e arricchito da numerosi disegni, che riporta i minuziosi calcoli delle superfici da mettere in oro relativamente alla zona del coronamento e il conseguente costo dell’oro zecchino. Si tratta di un documento unico nel suo genere che rivela ancora una volta con quanta attenzione Giovan Lorenzo Bernini curò tutte le rifiniture della gigantesca opera e i costi altissimi che comportò la sua realizzazione.

Giovan Lorenzo Bernini e l’oro per il baldacchino di San Pietro (1624-1633),
di Maria Grazia D’Amelio, in cofanetto, I vol. 196 pp., 99 ill. col., II vol. 42 pp., Argos, Roma 2021, € 40

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