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Giovanni Pellinghelli del Monticello
Leggi i suoi articoliDopo le due mostre monografiche nel 2015 a Londra alla Royal Academy of Arts e prima alla Scottish National Gallery di Edimburgo, Jean-Etienne Liotard (1702-98) torna alla ribalta
Il pittore svizzero, artista cosmopolita e corteggiato dalle corti di tutt’Europa fino all’Impero Ottomano (sua costante fonte d’ispirazione), si rese celebre per i suoi ritratti a pastello: «La chocolatière» è invece una delle sue rare opere a olio su tela e sola scena di genere da lui eseguita con questa tecnica e a tutt’oggi ancora in mani private.
La tela fu acquistata da William Ponsonby, secondo conte di Bessborough (1704-93) nel 1774 a Londra dallo stesso Liotard, di cui Bessborough fu non solo amico stretto ma fra i patroni (ne acquistò oltre settanta opere) e artefici nel successo dell’artista, dato anche il suo ruolo di primo piano sulla scena politica e mondana britannica dell’epoca. L’opera, rimasta fino a oggi proprietà della famiglia Bessborough, sarà messa in vendita (250 anni dopo l’acquisto da Liotard) nell’asta serale di pittura antica di Sotheby’s Londra del 6 luglio con stima da 5 a 7,5 milioni di euro.
«La chocolatière» riprende il soggetto della «Belle chocolatière» (pastello del 1743-44 acquistato nel 1745 dal philosophe illuminista italiano Francesco Algarotti, da Liotard ritratto nello stesso anno, pastello poi rivenduto ad Augusto III di Sassonia-Polonia e perciò oggi conservato alla Gemäldegalerie di Dresda) e risale certamente al soggiorno in Olanda del 1755-56, testimoniando tanto la venerazione di Liotard per i grandi maestri olandesi del XVII secolo (quali Vermeer e Metsu), quanto l’influenza da lui esercitata sugli artisti contemporanei, in primis Jean-Baptiste Siméon Chardin.
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