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«Green House», 2018, di Meital Katz-Minerbo

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«Green House», 2018, di Meital Katz-Minerbo

La casa di Cactus Man

Nelle opere di Meital Katz-Minerbo la vita delle piante ha molto da insegnarci

Silvano Manganaro

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Il 19 giugno si apre presso The Gallery Apart una personale di Meital Katz-Minerbo, artista nata nel 1974 in Israele ma cresciuta in Venezuela. Tornata a vivere a Tel Aviv nel 1994, ha fatto dello sradicamento e del senso di appartenenza (geografico e culturale) il tema principe della sua produzione.

Nella sua mostra romana (aperta fino al 20 luglio), l’artista ricrea infatti un ambiente domestico disseminando nello spazio della galleria una serie di oggetti che identificano aree specifiche di una casa quali una sala da pranzo, una camera da letto e un seminterrato. Volendo, tutti gli oggetti possono essere riposti facilmente in una valigia in modo da poter ricreare lo stesso senso di familiarità in un altro luogo, secondo concetto di casa mobile e di identità nomade.

Tutto ruota attorno alla fantomatica figura di Cactus Man, un personaggio inventato dalla Katz-Minerbo divenuto centrale nel suo lavoro negli ultimi due anni. L’idea del Cactus Man prende ispirazione da una celebre incisione di Odilon Redon nella quale la testa di un uomo coperto di spine fuoriesce da un vaso. L’artista israeliana ha visto in questa figura un personaggio simbolico e caratteristico della contemporaneità, un ibrido culturale e un’entità in bilico tra umano e vegetale, altro tema cardine del suo percorso artistico.

Il titolo della mostra, «The Invisiblility of Plants», allude a questa proiezione della condizione umana contemporanea sul mondo delle piante, sulla loro capacità di adattamento e sul loro nomadismo.

«Green House», 2018, di Meital Katz-Minerbo

Silvano Manganaro, 19 giugno 2018 | © Riproduzione riservata

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La casa di Cactus Man | Silvano Manganaro

La casa di Cactus Man | Silvano Manganaro