La carriera e i processi creativi di Tim Walker

Al J. Paul Getty Museum 20 scatti del fotografo britannico in un allestimento che espone anche cimeli dalle collezioni del museo e documenti

Uno degli scatti esposti in mostra (particolare). © Tim Walker Studio. Cortesia dell’artista
Maurizio Francesconi |  | Los Angeles

Nel 2016 il Victoria & Albert Museum di Londra chiese al fotografo di moda Tim Walker (1970) di scavare nelle sue collezioni di oggetti serviti come ispirazione per alcuni dei suoi scatti più iconici. Con lo stesso spirito, dopo sette anni il J. Paul Getty Museum di Los Angeles ha chiesto all’artista di continuare questa ricerca per sviluppare una versione approfondita della mostra londinese.

Il risultato è «Wonderful Things» (dal 2 maggio al 20 agosto, a cura di Paul Martineau): l’ingresso alla mostra è definito da più di 20 scatti di moda che ripercorrono la carriera di Walker (che ha collaborato per anni con le edizioni statunitense, inglese e italiana di «Vogue», oltre che con testate culto come «W»), mentre il resto del percorso è suddiviso in dieci sezioni che presentano oggetti appartenenti alle collezioni del museo ma anche fotografie, cortometraggi e set fotografici a spiegare il suo processo creativo.

Si passa da un abito di Alexander McQueen a oggetti appartenuti a Edith Sitwell (di proprietà del V&A), da scatti che mostrano Tilda Swinton nella parte della stessa Sitwell (sua lontana parente) a illustrazioni di Aubrey Beardsley che avevano ispirato un suo redazionale dal titolo «Pen and Ink», passando per vetrate colorate e tabacchiere decorate fino a una serie di scatti che si ispirano alla collezione di arti decorative del Sud-Est asiatico del Victoria & Albert.

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