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La Biennale autogestita dagli artisti

La curatrice Christine Macel ha presentato la prossima edizione

«VIVA ARTE VIVA» è il titolo scelto da Christine Marcel, curatrice della 57. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, in programma dal 13 maggio al 26 novembre 2017.  Una carica di energia che la Marcel trasmette ai giornalisti, convocati per la sua prima conferenza.

«Un giro di boa»: così il presidente della Biennale, Paolo Baratta ha definito il progetto della curatrice francese, riferendosi alla precedente edizione  curata da Okwui Enwezor che, invece,  aveva messo l’accento sulle tragedie umane. E aggiunge: «L’opera d’arte è presentata nel suo nascere. Il che non implica un giudizio sul suo futuro. Questo spetta ai critici». L’artista sarà dunque interpretato come protagonista assoluto anche per quanto riguarda il dialogo con il pubblico, non solo quello specialista. Per questo, ogni settimana, secondo il progetto «Tavola aperta», un artista invitato alla Biennale pranzerà con il pubblico. Fili conduttori della mostra saranno sogni e utopie, l’energia vitale e la dimensione spirituale quali antidoti all’indifferenza e all’individualismo, in un momento che vede la crisi dell’umanesimo.

Non sarà, in ogni caso, una Biennale particolarmente «giovanilista». Tra scoperte e riscoperte saranno esposte le opere di diverse generazioni di artisti e di diverse aree culturali come l’America Latina, il Medio Oriente, l’Asia e l’Europa, estesa fino alla Russia. «Le opere saranno organizzate in una sequenza di padiglioni, di «stanze» della poesia, precisa Christine Macel. Questi padiglioni, o meglio “Trans-padiglioni”, si succederanno senza soluzione di continuità come tanti capitoli di un libro». Saranno dunque tanti differenti universi rivolti l’uno verso l’altro. In questo, secondo la curatrice, consiste la generosità degli artisti, che dovranno motivare le loro scelte con video di breve durata  proiettati nel corso della mostra e con i loro contributi in catalogo. Bandito ogni intervento di critici, fatta eccezione, ha ironizzato la Marcel, per se stessa. Agli artisti sarà persino chiesto di costituire una biblioteca con la lista dei libri preferiti. A questi stessi criteri sono invitati ad attenersi anche i padiglioni stranieri. Per ora in numero di 57,  ma che dovrebbero raggiungere gli 80 all’inizio della manifestazione. Per i nomi dei prescelti, invece, bisognerà attendere il mese di aprile.

Lidia Panzeri, 18 ottobre 2016 | © Riproduzione riservata

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La Biennale autogestita dagli artisti | Lidia Panzeri

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