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Koons si specchia nei giganti

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Laura Lombardi

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Il grande evento dell’apertura della stagione espositiva fiorentina è la mostra «Jeff Koons in Florence», visibile sino al 28 dicembre realizzata grazie al mecenatismo di Fabrizio Moretti, nuovo direttore della Biennale dell’Antiquariato, ma anche collezionista di arte contemporanea che, insieme al contributo della Camera di Commercio e di David Zwirner, ha permesso di portare in città star della scena contemporanea a costo zero per le tasche comunali (cfr. l’intervista a Moretti nello scorso numero di «Vernissage»).

A curare la mostra è Sergio Risaliti: «Non si tratta di un’antologica, precisa, ma di un’incursione che avvia un progetto che speriamo di lungo corso, nel quale opere di grandi artisti contemporanei vengono installate non in un centro d’arte ma in una città, in un confronto tra presente e passato, in modo che avvenga una sorta di ribaltamento tra contemporaneità e antico».

Di Koons sono infatti esposte, tra le altre opere, «Pluto and Proserpina» (2010-13, ispirata all’omonimo gruppo di Bernini per Scipione Borghese), alta più di tre metri in acciaio inox, lucidata a specchio e con una cromatura color oro, in piazza della Signoria, e «Gazing Ball (Barberini Faun)», nella sala dei Gigli di Palazzo Vecchio dov’è collocato l’originale della «Giuditta» di Donatello.

La sfolgorante presenza di «Pluto and Proserpina» modifica visivamente la percezione dello spazio della piazza, in analogia, in fondo, con l’estetica barocca cui è ispirato; la scelta dell’arengario, tra le copie della «Giuditta» di Donatello e del «David» di Michelangelo, al di là dell’allestimento spettacolare e provocatorio «ha un risvolto propedeutico in quanto rimanda alla genealogia fiorentina dell’opera di Bernini, coi suoi riferimenti a Pietro da Barga, Vincenzo de’ Rossi, Giambologna e Michelangelo», precisa Risaliti.

Anche la scelta della sala dei Gigli per accogliere il «Barberini Faun», non è casuale:  infatti nella sfera azzurro brillante a specchio posta in equilibrio sul calco di quell’opera antica si riflettono, a contrasto con l’armonia e la perfezione delle proporzioni antiche, i vari elementi dell’ambiente circostante, compresi i visitatori, ma anche il bronzo della «Giuditta» donatelliana, messa di fronte, proprio lei, punitrice degli eccessi libidinosi, alla sensuale bellezza, coi genitali in mostra, del fauno.

Laura Lombardi, 23 settembre 2015 | © Riproduzione riservata

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Koons si specchia nei giganti | Laura Lombardi

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