Klee, ovvero il fascino discreto della natura

Una mostra ripercorre la carriera dell’artista tedesco alla luce della sua passione per i fenomeni naturali

«Ohne Titel (Alpine Landschaft mit dem Wagen)» (1932 ca), di Paul Klee. Berna, Foto Zentrum Paul Klee, Bildarchiv
Roberta Bosco |  | Barcellona

«Joan Miró non conosceva personalmente Paul Klee ma lo ammirava al punto da esserne fortemente influenzato come molti altri artisti della seconda metà del ’900»: lo afferma Martina Millá, responsabile delle mostre della Fundació Joan Miró e curatrice della rassegna «Paul Klee e i segreti della natura», allestita fino al 12 febbraio.

La mostra si focalizza sulla passione per l’osservazione della natura e dei suoi fenomeni, che accompagna Paul Klee (1879-1940) per tutta la sua vita, come dimostrano le oltre 200 opere (dipinti, disegni, oggetti, quaderni e anche i suoi amati erbari), che Millá ha selezionato con la collaborazione di Fabienne Eggelhöfer, conservatrice capo del Zentrum Paul Klee di Berna. «Le opere di Klee sono molto delicate ed è complicato averle in prestito», assicura la curatrice.

«La sua curiosità per l’origine delle forme lo spinse a studiare attentamente la natura e gli eventi atmosferici. La compenetrazione con i fenomeni naturali insieme alla lettura di Goethe gli permisero di creare un metodo didattico che utilizzò nei suoi anni di docenza al Bauhaus e come rifugio artistico nei suoi ultimi anni di vita, obbligato a convivere con una malattia degenerativa».

Il percorso espositivo è suddiviso in 4 grandi aree, ognuna delle quali comprende l’opera di un’artista interessata agli stessi aspetti fenomenologici, ma che per la sua condizione di donna all’epoca non ebbe la visibilità che meritava. Accompagna gli anni della formazione un’opera di Gabriele Münter (Germania, 1877-1962), una delle due donne che facevano parte del gruppo di Der Blaue Reiter, creato da Klee e Kandinskij.

Emma Kunz (Svizzera, 1892-1963), ricercatrice, naturopata e guaritrice, è esposta nella sezione dedicata agli anni della guerra e del viaggio a Tunisi che modificò per sempre la relazione di Klee con il colore, mentre la spagnola Maruja Mallo (1902-95) accompagna il periodo del Bauhaus.

La mostra si chiude con le opere degli ultimi anni che dialogano con una grande installazione creata per l’occasione da Sandra Knecht (Svizzera, 1968). L’artista, nata a Berna come Klee, esplora le forme di vita rurali e tradizionali da una prospettiva queer e contemporanea, per evocare e trasformare la specificità della cultura locale, strettamente legata al paesaggio e all’allevamento.

La rassegna è frutto della collaborazione tra la Fundació Miró e il Zentrum Paul Klee, così come una mostra sull’ultima epoca di Joan Miró, che si terrà a Berna, dal 20 gennaio al 7 maggio 2023.

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