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Francesca Romana Morelli
Leggi i suoi articoliNel 1956 a Londra la mostra «This is Tomorrow», che suggellava la nascita della Pop art, presentava un collage di Richard Hamilton, in cui una coppia nuda prestante e in atteggiamento seducente abitava un salotto borghese zeppo di elettrodomestici. I detriti (anche culturali) di quel mondo consumista hanno sempre esercitato un’attrazione sull’artista britannico Eric Bainbridge (1955) che li ha risucchiati all’interno del suo lavoro frammentandoli, assemblandoli, camuffandoli, quasi a voler concepire dei monumenti della società contemporanea ambivalenti e non privi di humour.
Fino al 10 giugno Monitor ne presenta una decina di sculture polimateriche recenti, un nucleo di collage realizzati negli ultimi quindici anni, alcune installazioni a pareti e disegni. Tra i lavori in mostra, la scultura «Nostalgia» (2016), combina una struttura in metallo (richiamo all’astrazione formale di David Smith), con dei panni sintetici blu e rosa. «Arte Kebab» assembla, sopra un vezzoso tavolino di modernariato, una sorta di base di un frullatore su cui è montata un’esagerata forma oblunga.
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