Joan Jonas marinaia oceanica

Al Museo Thyssen il progetto sul ruolo dell’oceano nell’evoluzione delle civiltà

Immagine tratta da una performance di Joan Jonas
Roberta Bosco |  | Madrid

Dopo una presentazione durante l’ultima Biennale, nel nuovo Ocean Space che la TBA21, la fondazione di Francesca Thyssen, ha aperto a Venezia nella Chiesa di San Lorenzo, una nuova e più ampia versione di «Joan Jonas: Moving Off the Land II» arriva al Museo Thyssen di Madrid grazie all’accordo di collaborazione firmato dalle due istituzioni.

Il progetto, che chiude tre anni di ricerche in acquari di mezzo mondo e nelle acque della Giamaica, analizza il ruolo dell’oceano nell’evoluzione delle civiltà attraverso sculture, disegni, opere sonore e nuove produzioni video. Inoltre, per la presentazione madrilena (dal 24 febbraio al 18 maggio) l’artista newyorkese ha preparato una performance che si terrà il 26 febbraio al Prado, in cui accompagna lo spettatore in un magico viaggio sottomarino, attraverso disegni realizzati in diretta e altri elementi che contribuiscono a materializzare una moltitudine di creature acquatiche.

L’universo creativo e la simbologia della Jonas prendono forma nelle installazioni sonore che diffondono nello spazio i canti delle balene e nelle proiezioni in cui combina frammenti di scrittori come Emily Dickinson ed Herman Melville e di scienziati come Rachel Carson e Sy Montgomery, con immagini filmate in diversi acquari e in Giamaica, dove la proliferazione delle alghe e la pesca abusiva rappresentano una grave minaccia per l’ambiente. Una delle principali linee d’azione della TBA21 è la salvaguardia degli oceani con programmi interdisciplinari sempre di taglio artistico.

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