Isamu Noguchi al Museum Ludwig di Colonia

La prima grande monografica dedicatagli in Europa da oltre 20 anni si avvale di un ricco catalogo a cura dei più accreditati esperti mondiali dell’artista giapponese e della sua arte

«My Arizona» (1943) di Isamu Noguchi © The Isamu Noguchi Foundation and Garden Museum Foto di Kevin Noble
Francesca Petretto |  | Colonia

Fino al 31 luglio il Museum Ludwig ospita la prima tappa della retrospettiva dedicata allo scultore nippo-americano Isamu Noguchi (1904-88); curata insieme al Zentrum Paul Klee di Berna, al Barbican di Londra e al Lille Métropole Musée d’art moderne, d’art contemporain et d’art brut (in tutti e tre verrà allestita nei mesi venturi). Non sarebbe stato possibile realizzarla senza il sostegno di Isamu Noguchi Foundation and Garden Museum di New York e sponsor come Terra Foundation for American Art, Peter and Irene Ludwig Foundation, Rewe Group, International Society Museum Ludwig, Gesellschaft für Moderne Kunst am Museum Ludwig e Fondazione Der bewohnte Garten con Beatrix Lichtken Foundation e Goldstein Group.

Semplicemente intitolata «Isamu Noguchi» è la prima grande monografica dedicatagli in Europa da oltre 20 anni e si avvale di un ricco catalogo (ca 350 illustrazioni a colori per Prestel Verlag, Monaco) a cura dei più accreditati esperti mondiali di Noguchi e della sua arte, con importanti nuovi contributi sulla sua attività di artista sperimentale politicamente impegnato. Accreditato come uno dei più grandi scultori del XX secolo, Noguchi è tuttavia più noto per i suoi progetti di design e scenografia condivisi che per l’attività di scultore puro che ha indagato a fondo il rapporto uomo-natura e le potenzialità di materiali e tecnologia.

In questo senso la mostra renana ne svela tutte le sfaccettature con un allestimento di opere provenienti da tutte le più importanti collezioni pubbliche e private internazionali che ne raccontano tutte le fasi artistiche dagli anni Venti agli Ottanta, dai primi parigini accanto a Brancusi all’esperienza di razzismo e guerra fino ai viaggi di studio attraverso Europa, India, Cina, Messico e naturalmente il suo Giappone.

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