«Versailles» (1985), di Luigi Ghirri. © Eredi Luigi Ghirri

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«Versailles» (1985), di Luigi Ghirri. © Eredi Luigi Ghirri

Indietro nel tempo, in viaggio con Ghirri

A Palazzo Santa Margherita più di 60 fotografie provenienti dalle collezioni istituzionali modenesi

Luigi Ghirri (Reggio Emilia, 1943-92) ci ha insegnato a vedere certi luoghi, e ne ha fissato le atmosfere in maniera tanto persuasiva che ora li visualizziamo proprio come lui li ha rappresentati. Questa costruzione dell’immaginario vale anche per la pianura tra Modena, Parma e Reggio Emilia, della quale è stato interprete sincero con quel suo modo spaesante e peculiare di individuare il tema dell’assenza nella spontanea messa in scena del quotidiano.

Questa sottile intelligenza introspettiva della realtà emerge bene nelle oltre 60 fotografie riunite nel Palazzo Santa Margherita dal 16 settembre al 20 novembre per la mostra «Luigi Ghirri e Modena. Un viaggio a ritroso», provenienti dalle collezioni istituzionali modenesi (Galleria Civica e Fondazione), attraverso le quali è possibile rileggere nel complesso l’attività di Ghirri con le serie più note (da «Versailles», 1985, a «Il profilo delle nuvole»), ma anche comprendere il contesto del suo stretto legame con Modena, città dove si è trasferito da adolescente.

Qui sono stati i suoi esordi creativi (in mostra rare vintage print dei primi anni Settanta) tra amicizie e intense relazioni intellettuali con artisti come Franco Guerzoni, Carlo Cremaschi, Claudio Parmiggiani, Giuliano Della Casa, in un ambiente culturale che (soprattutto tra gli anni Settanta e Ottanta) è stato tra i più vitali della scena italiana. Curata da Daniele De Luigi di Fmav-Fondazione Modena Arti Visive, la mostra è parte dell’ampio progetto «Vedere Oltre», ideato per ricordare il trentennale dalla morte di Ghirri, con il sostegno di Regione Emilia-Romagna e Apt Servizi Emilia-Romagna.

«Versailles» (1985), di Luigi Ghirri. © Eredi Luigi Ghirri

Valeria Tassinari, 15 settembre 2022 | © Riproduzione riservata

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