Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Camilla Bertoni
Leggi i suoi articoliIl palazzo, le inedite viste sul centro della città, i capolavori, le rarità, l’allestimento valgono una visita a Palazzo Maffei Casa Museo di Verona. Incastonato tra il cardo e il decumano, il palazzo barocco è sorto sulle rovine del Campidoglio romano che nei sotterranei si possono ancora esplorare. Dalla terrazza dove sfilano le divinità olimpiche, raggiunta attraverso la scala elicoidale, o dalle finestre del salone del piano nobile, il palazzo regala prospettive uniche, come quella che si allunga dalla romana porta Borsari alla gotica Sant’Anastasia.
Acquistato dall’imprenditore Luigi Carlon e restituito alla città, Palazzo Maffei ospita oggi la sua collezione: restaurato dallo studio Baldessari e Baldessari, aperto parzialmente il 14 febbraio 2020 e subito chiuso per la pandemia, è stato inaugurato per la seconda volta a novembre, completato con le nove sale al secondo piano e la biblioteca nel teatrino.
Dall’archeologia passando per Altichiero, Mantegna, Farinati, Turchi, gli highlights di questa eclettica raccolta si lasciano scoprire attraverso le sorprese che riserva il progetto museografico, firmato da Gabriella Belli, direttrice di Fondazione Musei Venezia. Riproponendo il senso di un’abitazione che da privata si fa pubblica, mobili, oggetti, libri antichi e opere di differenti momenti storici aprono inediti dialoghi: Arturo Martini e Liberale da Verona, de Chirico e l’archeologia, Diderot e d’Alembert con Mario Schifano, i dipinti di paesaggio del ’700 e l’«Amorino» di Canova con «Over nature» di Chiara Dynys, Fontana e Manzoni con la calda luce del «Lotus» di Daan Roosegaarde.
L'Antiquarium di Palazzo Maffei
Altri articoli dell'autore
Nel Museo Civico l’opera di uno dei massimi esponenti del Divisionismo italiano a confronto con i suoi contemporanei
Un itinerario nella terra dell’Amarone, il vino battezzato nelle cantine di Villa Mosconi Bertan, ma già presente tra le tessere della romana Villa dei Mosaici di Negrar o nel sito neolitico di località Colombare. Ecco che cosa visitare quest’autunno
Giovani artisti e gallerie emergenti invadono la XX edizione della fiera con proposte ibride e sperimentali: il confronto tra maestri e nuovi talenti si fa prassi, mentre la manifestazione registra un cambiamento profondo nel sistema dell’arte
Da palazzi dimenticati a rive attraversate, la XX edizione intreccia arte e memoria, pace e conflitto, generazioni e geografie, restituendo voce agli spazi della città



