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Olga Scotto di Vettimo
Leggi i suoi articoliSan Pietro Martire sorge a ridosso della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Federico II, che è ospitata proprio all’interno del chiostro un tempo appartenente all’edificio di culto. Di fondazione angioina, la chiesa ha subito diversi interventi, i più significativi dei quali alla metà dei secoli XVII e XVIII. Chiusa dal 2010, è stata sottoposta di recente a interventi di restauro e rifunzionalizzazione nell’ambito del Grande Progetto centro storico di Napoli, valorizzazione del sito Unesco.
A fine ottobre si è conclusa la prima parte del restauro che ha interessato la facciata, le coperture e il campanile, parte degli interni, la sacrestia e il cosiddetto Conventino. Occorrerà attendere la prossima primavera per il completamento dei lavori. Nell’interno sono state restaurate le sculture, i marmi, le tele e gli stucchi settecenteschi. I danni più significativi sono imputabili a una falda di acqua di risalita, probabilmente causata dai dislivelli di quota provocati dai lavori del Risanamento di Napoli di fine Ottocento, che ha allagato le cripte e ha compromesso anche le mura e la pavimentazione barocca.

La chiesa di San Pietro Martire a Napoli
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