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In Germania e Usa bicchiere mezzo vuoto per i nativi americani

Antonio Aimi

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Due aste del mese di settembre hanno riportato al centro dell’attenzione l’arte delle culture indigene dell’America con risultati che nei due casi hanno riproposto la solita situazione del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. La prima, che si è tenuta a San Francisco il 14 settembre, è stata organizzata da Bonhams con 119 reperti «American Indian», tutti provenienti dalla raccolta di Mario Luraschi, addestratore di cavalli e stuntman con una lunga esperienza nel mondo del cinema, soprattutto di genere western. La collezione presentava una serie di reperti (mocassini, camicie, pipe-tomahawk ecc.) di buon livello e, soprattutto, aveva il merito di costituire un insieme coerente di oggetti senza concessione alle cianfrusaglie che oltreoceano fanno impazzire i collezionisti mainstream di American Indian.

In questo caso, di fronte a una percentuale del venduto per numero di oggetti non disprezzabile, il 58%, l’aspetto del bicchiere mezzo vuoto appare evidente se si prendono in esame i risultati dei due top lot: una camicia Ute venduta a 94mila euro (stima 70-105mila) e una camicia dell’Alto Missouri venduta a 83mila euro (stima 220-310mila). Per completare il quadro, poi, occorre considerare che alcuni pezzi relativamente importanti sono rimasti invenduti, come una culla Sioux (stima 130-180mila euro) e una camicia dell’Altopiano del Colorado (stima 70-105mila euro). La seconda asta, che si è tenuta a Monaco di Baviera il 21 settembre, è stata organizzata da Gerhard Hirsch Nachf. con 265 reperti di arte precolombiana, che rappresentavano un po’ tutte le più importanti culture dell’antica America. In questo caso la percentuale del venduto per numero di oggetti si è fermata al 53%. Tuttavia occorre segnalare che, se da un lato è comunque soddisfacente superare la metà del venduto in una vendita così affollata (erano anni che un così alto numero di pezzi non veniva messo sul mercato in una singola asta), dall’altro alcuni dei lotti più importanti sono rimasti invenduti, mentre i top lot si sono fermati a 4-5.500 euro

Antonio Aimi, 17 ottobre 2015 | © Riproduzione riservata

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