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Ilaria Speri
Leggi i suoi articoliDalla comune volontà di rendere omaggio all’opera di Mario Giacomelli, Studio Guastalla e The Lone T hanno unito i loro spazi dirimpettai di via Senato 24, a Milano. La duplice mostra, rispettivamente intitolata «E la terra veniva come magica» e «Io non faccio il fotografo, non so farlo», propone un percorso attraverso l’intera carriera del fotografo autodidatta dagli esordi al 2000, anno della sua scomparsa.
Nato a Senigallia, Giacomelli inizia a fotografare parenti e colleghi nel 1953. Avvicinatosi ai grandi circoli fotografici dell’epoca, il suo lavoro spicca il volo nel 1955, quando Paolo Monti lo definisce «l’Uomo Nuovo della Fotografia». Ai primi vent’anni di attività è dedicato l’allestimento di Studio Guastalla.
Nelle stesse date, dal 14 ottobre al 28 novembre, The Lone T presenterà circa venti fotografie dalle serie più celebri realizzate dall’autore tra gli anni Cinquanta e Settanta, come «Scanno» e «Pretini», entrambe acquisite da John Szarkowski, direttore del Dipartimento di Fotografia del MoMA di New York, nel 1964. Interpretandone l’opera come un flusso continuo, una poesia, The Lone T ha selezionato opere inedite della maturità di Giacomelli ponendole in dialogo con esemplari storici, La mostra è l’occasione per la pubblicazione del volume Io non faccio il fotografo, non so farlo (a cura di Katiuscia Biondi Giacomelli, direttrice dell’Archivio Mario Giacomelli - Sassoferrato, ed. Nuvole rosse).
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