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La prima volta del Vaticano alla Biennale di Architettura
- Arianna Antoniutti
- 25 maggio 2018
- 00’minuti di lettura


In chiesa ma in triciclo
La prima volta del Vaticano alla Biennale di Architettura
- Arianna Antoniutti
- 25 maggio 2018
- 00’minuti di lettura

Arianna Antoniutti
Leggi i suoi articoliDopo la partecipazione alla Biennale d’Arte di Venezia nel 2013 e nel 2015, la Santa Sede per la prima volta è presente alla Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. «Vatican Chapels», curato da Francesco Dal Co e Micol Forti, è un progetto diffuso, lontano dall’impianto di un tradizionale padiglione, dispiegato lungo il bosco dell’Isola di San Giorgio Maggiore e ha come simbolo e guida la Skogskapellet (Cappella nel bosco) edificata nel 1920 da Gunnar Asplund nel cimitero di Stoccolma.
Spiega Dal Co: «Non desiderando un padiglione costituito da bozzetti, rendering, disegni, abbiamo invitato architetti di fama internazionale (Andrew D. Berman, Francesco Cellini, Javier Corvalán Espínola, Flores & Prats, Norman Foster, Terunobu Fujimori, Sean Godsell, Carla Juaçaba, MAP Studio, Smiljan Radic Clarke, Eduardo Souto de Moura), a realizzare dieci cappelle per un padiglione che si misura in ettari e che sarà percorribile con mezzi a tre ruote».
Materiali diversi, legno, marmo, ferro, lastre in ceramica, per progetti assai differenti, privi di matrice comune ma contraddistinti da due segni: l’ambone, simbolo della parola, e l’altare, simbolo dell’eucarestia. Alle dieci cappelle si aggiunge l’undicesima dedicata ad Asplund, in cui sono riuniti disegni e modelli della Skogskapellet. Sempre nell’ambito della Biennale, sull’Isola di San Giorgio Maggiore, la Santa Sede organizzerà, il 21 settembre, l’incontro «Il Cortile dei gentili» con gli architetti David Chipperfield, Stefano Boeri, Mario Botta e Santiago Calatrava.
