Il viaggio sorprendente nei libri del Grand Tour

Come le biblioteche italiane pubbliche e private stupirono Goethe, Leibniz, Winckelmann e gli altri viaggiatori del Sei e Settecento

«Roma moderna. Campo Vaccino», di Joseph Mallord William Turner
Donatella Biagi Maino |

La letteratura sul Grand Tour si è arricchita di un nuovo settore di ricerca. Sono innumerevoli gli studi che negli ultimi decenni si sono susseguiti su un tema significativo per la comprensione del nostro presente e che inoltre aiuta a conoscere un aspetto dei rapporti tra le élite culturali e politiche del secolo dei Lumi.

Fiammetta Sabba ci offre una chiave di lettura relativa alle descrizioni e ai commenti dei grandi viaggiatori del Sei e Settecento sulle biblioteche italiane, pubbliche e private. Un aspetto, questo, trattato solo marginalmente fino ad oggi, e che la Sabba ripercorre nel volume guidandoci in un viaggio e sorprendente.

Che cosa trovarono nel loro viaggio di ricerca, per approntare con la maggiore verosimiglianza gli Acta Sanctorum, i bollandisti e i maurini? Quali tomi magnifici stupirono Leibniz, Winckelmann, Goethe durante il loro soggiorno italiano? Come poterono accostare la storia,
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

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